Oggi, sui giornali campeggia il giusto clamore per la decisione dell’Ungheria di costruire un muro al confine con la Serbia ed evitare, così, il continuo passaggio di migranti. Iniziativa, tra l’altro, che si affianca ad altre in vari luoghi del Continente. Pur condividendo lo stupore per un’iniziativa tanto drastica, mi chiedo: siamo sicuri che questa scelta sia tanto diversa dall’atteggiamento tenuto da diversi Stati europei nei confronti dell’Italia? La presenza di mattoni è così diversa dalla sordità, dall’indifferenza o dai respingimenti a quelle frontiere che in Europa non dovrebbero più esistere? L’Europa sta morendo di trauma in trauma e i muri, tutti i muri, lo dimostrano.
E il governo italiano? Non è certo esente da colpe. Innanzitutto per non aver saputo capire cosa stava accadendo al nostro Paese, poi per non aver saputo impedire che l’Italia diventasse quel parcheggio della disperazione che le immagini dei tg quotidianamente raccontano. Se questa è l’Italia che vuole Renzi, irrilevante, derisa, non ascoltata, trasformata in un centro d’accoglienza a cielo aperto, certamente non è l’Italia che vogliono gli italiani.