

Forza Italia
Se si dovesse concretizzare l’ipotesi di reintroduzione della pena di morte in Turchia, ciò allontanerebbe Ankara da Bruxelles perché sarebbe inconciliabile con i Paesi Ue. Se non si vogliono vanificare i progressi compiuti in questi anni nei rapporti bilaterali con l’Europa, occorre che la Turchia non precipiti in ingiustificabili violazioni dei diritti umani.
Spiace rilevare come appaia sempre più evidente la sottovalutazione da parte delle autorità belghe della pericolosità dei terroristi. Khalid El Bakraoui, il kamikaze che si è fatto esplodere all’interno della stazione della metropolitana di Maelbeek di Bruxelles, è transitato in Italia nell’estate del 2015 prima di recarsi in Grecia senza che nessuno lo abbia fermato poichè sembra che dal Belgio non sia arrivata alcuna segnalazione al riguardo. Eppure El Bakraoui era già conosciuto alle forze dell’ordine belghe. Siamo in guerra contro terroristi addestrati e spietati e non possiamo certo affidare la nostra difesa e l’incolumità dei cittadini al caso: occorre intensificare il raccordo fra i Servizi di intelligence europei affinché falle di questo tipo non abbiano più a verificarsi in futuro.
I drammatici attentati di Bruxelles dimostrano ancora una volta quanto sia necessario potenziare le forze di polizia e di intelligence, perché contro nemici invisibili come i terroristi, che purtroppo sono già presenti in Europa, è sul lato della prevenzione che bisogna maggiormente lavorare per limitare quanto più possibile i rischi. Davanti al nemico comune rappresentato dall’Isis, l’Europa deve dare dimostrazione di unità e fermezza, caratteristiche che purtroppo fino adesso sono mancate. Sarebbe velleitario e illusorio credere di poter essere autosufficienti nella lotta al terrorismo: solo con una più stretta collaborazione fra tutti gli Stati civili si può sperare di sconfiggere questo male e tutte le conseguenze nefaste che ne derivano, a cominciare dall’esodo di milioni di profughi in Europa che scappano dai territori dove il Califfato si è insediato.
Forza Italia, ieri come oggi, è sempre pronta a dare il suo contributo nell’auspicio che ci sia l’unità di tutte le forze politiche nel contrasto al terrorismo internazionale. Davanti al male assoluto del terrorismo abbiamo sempre dato dimostrazione non solo di responsabilità e disponibiltà ma anche di capacità di offrire proposte e soluzioni alla luce dei successi in campo internazionale ottenuti in passato dai Governi Berlusconi. In Italia come in Europa non è più il tempo di egoismi di parte o di tattiche dilatorie. Occorre con determinazione e coraggio affrontare questa crisi, cominciando a chiamarla col suo nome: guerra. Alla nostra civiltà, alla nostra libertà, al nostro futuro.
“La denuncia di brogli da parte di Grillo è stata fatta con toni, come al solito, troppo sopra le righe. Va detto che, nel corso del tempo, questi addebiti sono stati sempre mossi contro il Pci e le successive sigle che ne sono derivate, come appunto il Pd, ma raramente hanno ottenuto una risposta in grado di ristabilire la verità dei fatti denunciati”.
Lo ha detto, intervenendo a Pomeriggio Cinque, la responsabile comunicazione di Forza Italia, Deborah Bergamini.
“Resta il fatto che oggi è difficile recriminare contro una vittoria del Pd che è stata netta – prosegue la deputata -, si tratta piuttosto di saperla comprendere. Con questo voto, Renzi si è fatto carico di una enorme responsabilità. Sappiamo come è arrivato a Palazzo Chigi e conosciamo il modo in cui ha disseminato di promesse questo primo periodo di governo. Ci sarebbe da preoccuparsi, e molto, se i risultati non dovessero corrispondere alle aspettative che sono state create, anche facendo leva sui problemi e sulle paure degli italiani. In questo certo non aiutano i paletti messi dall’Ue: viste le raccomandazioni di Bruxelles, che gravano come un macigno sulle promesse del premier, Renzi farà molta fatica a tradurre le sue parole in fatti”.
“Bruxelles, con il sempre tempestivo Rehn, ci bacchetta e ci monitora, tanto per cambiare, per i nostri squilibri macroeconomici. Debito, competitività e aggiustamento strutturale non vanno bene. E questo nonostante le cure da cavallo del governo Monti e le tasse dell’esecutivo Letta.
Sappiamo che servono riforme strutturali, ed è il motivo per cui abbiamo deciso di collaborare con Renzi sui provvedimenti utili per il Paese. Sono necessari un taglio vero della spesa pubblica, un piano di aggressione del debito e una coraggiosa riduzione delle tasse, anche sul lavoro.
Ma per la crescita e l’occupazione, di cui parla Rehn, servono anche quei margini di manovra che consentano al sistema Italia di ripartire. E’ un fattore imprescindibile che Bruxelles non può dimenticare e che Renzi deve riuscire ad ottenere”.
Bruxelles, 2 dic. (Adnkronos) – “La deriva antieuropeista di Forza Italia è una leggenda. Forza Italia è entrata nel Ppe fin dal 1999“. Lo ha detto Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia, a Bruxelles per il vertice dei capigruppo dei parlamenti nazionali del Ppe, il Partito Popolare Europeo. “Il punto è che tipo di Europa vogliamo garantire a mezzo miliardo di persone“, ha aggiunto. E a chi le chiedeva di una eventuale coalizione con Ncd alle prossime elezioni europee, Bergamini ha risposto che è ancora “prematuro. Vediamo l’evoluzione della situazione. Noi siamo all’opposizione e Ncd sostiene un governo di sinistra“.
Occhi puntati sull’Italia, per capire lo spaccamento del Pdl e l’evoluzione del centrodestra. Al vertice di Bruxelles dei capigruppo dei partiti che nei parlamenti nazionali della Ue aderiscono al Ppe, il Partito Popolare europeo, l’Italia è stata al centro di una discussione informale durante il pranzo. Deborah Bergamini, deputata di Forza Italia, ha spiegato che “sono state fatte molte domande sulla situazione italiana e non c’è molta chiarezza“. E se, ha sostenuto la Bergamini, di Silvio Berlusconi e dalla sua decadenza dal Senato “non si è parlato“, “tutti vogliono sapere cosa sta succedendo e chiedono delle ragioni dell’esplosione del Pdl e della nascita di un nuovo gruppo parlamentare. E chiedono anche perché parte del centrodestra sostenga un governo marcatamente di sinistra“. Nel corso della riunione dei capigruppo, ha spiegato la Bergamini, “abbiamo anche parlato dell’elezione diretta del presidente della Commissione Ue e del raccordo maggiore fra Europarlamento e parlamenti nazionali“.