
Da fine governo Berlusconi solo risultati negativi in politica estera
Il Consiglio Atlantico ha deciso di nominare Jens Stoltenberg nuovo segretario generale della Nato: nulla da fare, quindi, per il candidato italiano, Franco Frattini, nonostante l’impegno dei governi Monti e Letta per ottenere questo importante risultato per il nostro Paese.
E questo, purtroppo, è l’ennesimo di una serie di risultati non proprio brillanti che il nostro Paese ha inanellato in ambito internazionale dal 2012 in poi. A distanza di oltre due anni dalla fine dell’esecutivo Berlusconi, tanto criticato per la presunta mancanza di credibilità internazionale, ci spiace dover ricordare che proprio coi governi Berlusconi l’Italia non ha mai cessato di svolgere un ruolo centrale nelle questioni internazionali.
Ci troviamo invece oggi con un quadro desolante: i nostri marò sono ancora in India, la spending review sulla difesa annunciata da Renzi preoccupa i partner mondiali (e dovrebbe preoccupare anche i cittadini italiani, al netto di inutili demagogie), stiamo svolgendo un ruolo tutt’altro che rilevante nella crisi in Ucraina. C’è da lavorare, e molto. Perché meritiamo un posto di primo piano nei consessi che contano e non si può aver paura di rivendicarlo.
Secondo Ocse siamo unico paese G7 a crescita negativa. Governo mostri coraggio e abbassi le tasse
“Mentre una parte della politica è ancora intenta a discutere se l’abolizione dell’Imu sulla prima casa sia una misura valida o meno, mentre si levano voci scandalizzate sulle possibili coperture del provvedimento e ognuno fa di tutto per tutelare il proprio orticello di incentivi pubblici, l’Ocse ci informa che il nostro Paese è l’unico tra quelli del G7 ad avere un Pil negativo nel 2013. In altre parole, siamo i soli in fase di recessione.
La verità, è che l’Italia è affogata dalle tasse e che una parte dei loro proventi è volta a sostenere proprio quel folle sistema di incentivi considerati da molti come intoccabili. Incentivi che, tra le altre cose, non essendo sistematici hanno generato, negli anni, un dannoso circuito clientelare.
È dunque il momento, per questo governo, di mostrare coraggio azzerando tutto e utilizzando le risorse pubbliche per dar vita all’unica misura in grado di risollevare davvero la nostra economia: l’abbassamento delle tasse, a cominciare dallo scongiurare l’aumento dell’iva, già molto alta, che era stato previsto dal governo dei tecnici“.